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martedì 24 maggio 2011

Come diventare uomini

In giusto undici tracce.

Comprarsi Highwayman (unica vera superband della storia della musica, Johnny Cash, Willie Nelson, Waylon Jennings, Kris Kristofferson) alla fiera del disco di Conegliano.


Ascoltare alla nausea "The Ballad of the Leningrad Cowboy " dal mirabile film "Leningrad Cowboys go America".

Ladies and Gentlemen,

in this town there are millions of stories,

this one is mine.

I've always been a farmer,

at Collective 49,

worked the black soil of the Russia

for potatoes and some wine.

I was happy driving tractors,

for at last twenty years,

till the local commisar let my wife disappear.


I'm a Leningrad cowboy,

raising cows on the steppe.

Won't you pour me another vodka,

cause I'm drinking to forget.


He's a Leningrad cowboy,

raising cows on the steppe.

Won't you pour him another vodka,

cause he's drinking to forget.


He's a Leningrad cowboy,

raising cows on the steppe.

Won't you pour him another vodka,

cause he's drinking to forget.


Continuare l'applicazione per almeno due settimane, se necessario rafforzare la cura con dosi abbondanti di manipolatori ascolti nel sonno. Si garantisce la scomparsa dei persistenti effetti di infanzia passata chiuso in casa con libri e tv, mentre gli altri ragazzini fuori giocavano ed esploravano. Di mancanza di figure maschili di riferimento. Di decenni di vita nella demascolinizzante società contemporanea. Risultato garantito: diventa anche tu un rude uomo virile di una volta.

Questa non è spam.

Possibili effetti collaterali: comparsa di speroni, dipendenza da fibbie di cuoio.

domenica 12 settembre 2010

Cioè che è giusto è giusto

Bisogna essere pronti a riconoscere i meriti altrui, anche al di là delle antipatie personali. Soprattutto di fronte a grandissime carriere. Voglio dire, ha fatto un mucchio di cose importanti. Ha lanciato Uma Thurman, è stato con qualcuno che, sono sicuro, non si meritava minimamente.

martedì 13 luglio 2010

Solo post con nascita eterodiretta, qui.

Il fatto, in soldoni, è che le categorie cambiano. Cambia tutto, al mondo, ma per le categorie, grossi armadi concettuali, la velocità in cui questo succede è ancora maggiore. E, non so quando sia successo, ho qualche sospetto che sia meno recente di quanto sono portato a credere ma, beh, mettiamola in questo modo: non credo sia più possibile dire, semplicemente, che musica, letteratura, cinema, sia arte. O pretendere, che lo siano. Si tratta di categorie bicefale, in cui convivono arte e spettacolo, intrattenimento. Lati che per la maggior parte del tempo non si toccano, viaggiano su binari diversi, ma che hanno iniziato, in alcune occasioni, a coesistere nella stessa opera. Difficile valutare se si tratti di un ibrido mal riuscito, rispetto all'arte libera di volare alto, senza nessun obbligo, o se siamo di fronte ad un incrocio che migliora la specie.

I topi scorazzano felici per la soffitta, facendosi un baffo di ogni possibile trappola. Però non sono così convinto che si tratti di topi infiltrati dove non dovrebbero stare, in un posto da cui dovrebbero essere cacciati. Che si tratti di topi, poco ci piove. Giuste le sorelle possono pensare queste cose; non noi primogeniti, da noi ci si aspetta saggezza. Ma, il punto è (forse il problema, anche) che questi topi una qualche utilità ce l'hanno. Perché "nel settore" lo scopo è quello di creare qualcosa in cui la gente possa riconoscersi, vedere rappresentato qualcosa che va al di là delle singole note, della singola trama, che supera questo particolare e coglie un generale che riguarda anche loro, che tocca l'umano. E, spiace dirlo, un pubblico attento sarà anche in aumento, in termini assoluti, ma tristemente andrà sempre indietro in percentuale. Non che sia una colpa, in fondo; tu ed io siamo liberi da pruriti democratici, no? Bene, allora possiamo confessarci a vicenda che un certo livello, un certo tipo di sensibilità non sono da tutti. Le persone sono diverse, ed arrivano a punti diversi, a livelli diversi. E anche chi si ferma a pochi passi dal via in fondo ha diritto a delle canzoni, dei libri, dei film, che siano per lui, in cui possa trovare comunicato qualcosa, e trarne sollievo.

E bisogna dire che, in alcuni casi, questi topi sono anche da ammirare (perversamente, eh. Perversamente.). Perché riescono a metterci un certo grado di professionalità, in quello che fanno. Io, al loro posto, fare le cose tirate, un poco alla cazzo, visto che non cambierebbe molto. E, nella maggior parte dei casi, hanno la compita educazione di non travalicare i confini, e mostrano il buon gusto di non ritenersi geni, o considerare i propri lavori arte (ok, con Allevi questo non funziona, ma sono eccezioni in fondo). Sanno di non essere giganti, di non sopravvivere alla stagione, e proprio per questo si godono la gioia terrena (amen).

Altri punti su cui non sono del tutto d'accordo:
- pieno così di artisti che, una volta iniziato ad andare alla grande, ed intascare a palate, hanno continuato a sfornare capolavori -il successo, la fama, i soldoni non sono poi così tanto il demonio;
- Amen pure sul ruolo salvifico di internet, ma la situazione è un poco controversa. La ricompensa di un artista non sono i soldi? Forse, probabilmente, la ricompensa più grande di un artista non sono i soldi. Ma è giusto, e si deve trovare il modo, che la ricompensa degli artisti siano anche i soldi. Abbiamo tutti e due quest'idea artigianale, dell'artista. E dal lavoro delle proprie mani, dai frutti estratti dal proprio impegno, soprattutto se quello che ne esce ha un valore e rappresenta un'utilità per molte persone, è giusto ricavare qualcosa. Il giusto, il ragionevole, e attraverso meccanismi e strade semplici e ben tracciate; non tortuose e gonfiate. E sì, scarichiamo tutti, è l'unico modo, attualmente, per molti di noi di farsi una cultura, e diventare persone per bene. Bisognerà trovare qualche altro modo, prima o poi, perché non credo questo sia quello definitivo.
- Sai, a me Cento Colpi non dispiace. C'è qualcosa, lì dentro (forse solo la prova di quanto sono depravato).

(questo post non è solo frutto dello show di Shakira. Non solo.)

giovedì 8 luglio 2010

Un ometto, ormai

Se uno è fortunato, davvero fortunato, ha una cosa in più degli altri. Beh, a dire il vero sono molti, questi possibili vantaggi comparati con cui spiazzare la concorrenza, sul mercato internazionale. Ma quando si arriva alla vita personale, lì il vero vantaggio è uno solo: la consapevolezza. Gli altri ondeggiano immersi in situazioni, contesti, sistemi, come se fossero al centro di un budino o una gelatina e, ovviamente, ovattati in quel modo, non capiscono niente di quello che succede attorno. Ma tu no, tu vedi i singoli avvenimenti mentre accadono, li isoli, e li comprendi. Che sia chiaro, questo non ha alcuna ricaduta pratica, e ad essere venali non ci guadagni niente. Ma ti accontenti, non è in fondo poco riconoscere i passi importanti della propria vita, i singoli momenti che, boom, ti rendono più maturo.

Succede per esempio quando smetti di innamorati di attrici, cantanti, cantanti-attrici. E ti innamori di una scrittrice. Hai raggiunto una certa profondità. Ben fatto, amico.



mercoledì 4 novembre 2009

Fuck off, E.T.! We want Howard!

Al momento, saldamente in testa alla mia classifica personale "Grandi occasioni perse nella musica" c'è la canzone Extraterrestre di Finardi. Un testo splendido, della musica potenzialmente piacevole, un'esecuzione ed un arrangiamento (almeno nella versione di studio, non ho mai ascoltato versioni live) disastrosi, che in più punti cadono inesorabilmente nel ridicolo.