mercoledì 17 febbraio 2010

I know Saint Remo will call my name

Come ogni anno, arriva Sanremo, ma senza la Gialappa's (in rete circolano già teorie e dietrologie) temo che l'impresa vada al di là anche delle mie capacità di adattamento. Anche perché quest'anno si candica al titolo di peggior edizione a memoria d'uomo: spettacolo inconsistente, autori dilettanti, una Clerici insulsa, e dal punto di vista musicale rischia di essere smentita la mia tesi secondo cui ogni anno, a saper scavare con pazienza, qualcosa di buono e da salvare lo si trova (Malika Ayane ha una canzone ottima, ma è troppo poco, per salvare il baraccone. La Grandi non mi convince; Moro, Arisa e Cristicchi bocciati senza appello).

Se, come me, vi sentite orfani, consolatevi con il live blogging di Assante e soprattutto l'eroico Castaldo. L'unica chicca, detto per inciso, che quel giornalaccio possa offrirvi: approfittatene.

(Altri post in arrivo)

3 commenti:

  1. Purtroppo temo che le dietrologie sulla scomparsa della Gialappa's siano tutte vere, vista la pessima aria che tira su Radio2 ultimamente. E sono state in qualche modo "confermate" dallo stesso Marco durante una puntata della sua trasmissione "grazie per averci scelto".
    Era l'unico motivo per vedere sanremo. Non lo guarderemo, amen!
    Io comunque confido generalmente nei giovani: l'unica cosa per cui mi possa interessare una cosa del genere è conoscere nuova gente, mentre i "big" sono sempre le stesse facce da millenni.
    Negli anni scorsi a Sanremo ho scoperto gente interessante come Valerio Sanzotta, o veramente brava come Giua.

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  2. Secondo me, quasi in ogni edizione, è possibile trovare grosso modo lo stesso numero di belle canzoni tra big e giovani, ma quelle di questi ultimi, essendo delle sorprese, risaltano di più.

    Tra i big, nel 2008, per esempio, sono passati con ottime canzoni Eugenio Bennato e Max Gazzè (che canzone), Tricarico. E non erano niente male quelle di Mario Venuti (che al Festival è sempre una certezza. Crudele è una canzone fantastica)e quella di L'Aura. E tra i giovani, c'erano i Frankie Head, con una canzone che aveva un suo senso, con quel testo e quella musica (Sanzotta a me non era piaciuto granché) e la canzone di Giua è una delle più belle canzoni italiane degli ultimi anni, una canzone quasi perfetta (peccato che le altre -poche-canzoni sue che ho sentito non fossero a quel livello).

    Anche l'anno prima non era andata male: la canzone vincitrice è stata la più bella canzone vincitrice da Luce, e poi Paolo Rossi, Tosca, Moro (che a me non piace, ma una canzone così che vince i giovani a Sanremo è una manna), i Grandi Animali Marini.

    Guardando in generale le altre varie edizioni recenti: Venuti (ancora), Nicky Nicolai, L'Aura (ancora), la Ruggiero, perfino i Velvet (i tanto vituperati -giustamente- Velvet, nel 2005 tirano fuori Dovevo dirti molte cose. Che è una bella canzone). Nella stessa edizione perfino Califano tira fuori una canzone che io salverei.

    L'anno scorso, l'anno di Carta, per dire, l'annus horribilis di Carta, passano sul palco Il bosco delle fragole, Più sole, Arisa, la Ayane (canzone, per come la vedo io, tremenda, ma la sua interpretazione era davvero coinvolgente) e la purtroppo dimenticata Simona Molinari.

    Ora, in pochi anni (quanti, cinque?), una percentuale ridicola di canzoni salvabili, ma in termini assoluti comunque abbastanza da riempire una compilation. Che io ascolterei, anche spesso, forse.

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  3. Sì certo sono d'accordo: solo che i Big non hanno bisogno di promuoversi. Cioè la canzone di Eugenio Bennato o di Max Gazzè l'avremmo comunque sentita in giro. E quindi se ci fossero solo loro ci sarebbe da chiedersi se vale la pena seguire sanremo subendosi tutta la sovrastruttura per poi senitrsi quelle tre canzoni che comunque recupereresti da altre parti.
    Giua, avremmo fatto assai più fatica a trovarla. io ho comprato il CD: a parte la stupenda versione de "la donna cannone" per chitarra, ce ne sono altre veramente carine ("Streghe", "Ortiche"...) Insomma: è una da tenere d'occhio assolutamente!
    Sanzotta, la canzone del festival non era stupendissima e in effetti nessuna delle altre canzoni del suo CD mi hanno particolarmente colpito. però sono tutte fare con una doverosa dose di decenza e di savoir-faire. E anche la traduzione di "absolutely sweet marie" non è affatto male.

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