sabato 26 marzo 2011

Per tutti quelli che...

...sì, la Turchia in Europa, e poi cosa?!

Pur con il problema della presunta (effettiva?) reislamicizzazione della scena politica e del quadro istituzionale - con le annesse accuse di censura, misure repressive e intimidazioni della stampa e della cultura, raccontate per esempio oggi sul Foglio (un po' sbrigativamente, a dire il vero) - la Turchia sta diventando una volta di più l'argine ultimo contro una folla di barbari vocianti, riottosi, violenti, con malcelati intenti di saccheggio, guidati da capi con un filo di bava alla bocca e bene attenti a tenere un controllo demagogico sulla propria tribù. La Francia.

(Lungi da me sottovalutare i rischi di un revival islamista sulla società, ma non può forse essere che questa fase - esecrabile, certo - sia il diretto effetto di una laicità che è durata a lungo, ma che non poteva essere eterna, fondata com'era su fragili basi, sull'aver reso intoccabile e mitologico il lascito di Ataturk, sull'aver così deliberatamente infognato quello che poteva essere un brillante inizio - da cementare, sviluppare, migliorare - prendendolo per un glorioso punto di arrivo? Non è che forse un dibattito sul ruolo dell'Islam in una società sinceramente democratica è necessario - certo, certo, inquadrato in un contesto di garanzie maggiori rispetto a quelle attuali - e che forse va messo in preventivo che il risultato possa essere una laicità meno muscolare?)

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